Per me e mio marito Franco aver conosciuto Padre Ernesto Saksida è stato un vero dono di Dio e l’unico rimpianto è di non averlo conosciuto prima, come la maggior parte dei benefattori e madrine d’Italia. Avevamo saputo che sarebbe tornato in Italia per un viaggio di commiato cosi abbiamo pensato di fare cosa gradita portandolo con noi in un pellegrinaggio che avevamo programmato da tempo. La meta era Verniana, una piccola frazione di Monte San Savino, in provincia di Arezzo e la piccola chiesa di S.Clemente dove si venera l’immagine della Madonna del Buon Viaggio. Il motivo del nostro pellegrinaggio è dovuto all’affetto e alla devozione particolare che mio marito rivolge alla memoria di un sacerdote, Don Angelo Fantoni, che fu parroco in quel paesino per oltre quarant’anni e un vero e proprio benefattore dell’umanità sofferente. Don Angelo è morto nel 1992 dopo una lunga vita spesa per gli altri e la sua chiesetta, ormai quasi sempre vuota, è rimasta nel cuore di Franco che, per riconoscenza, organizza annualmente un pellegrinaggio. Di solito si svolge a Maggio, mese mariano per eccellenza, ma quando si è saputo dell’arrivo di Padre Ernesto abbiamo deciso di ripeterlo con l’intento di fare partecipare anche lui.
Il nostro desiderio era, soprattutto, di far conoscere Padre Ernesto a molta gente nuova allo scopo di sensibilizzarla nei confronti di una realtà di estrema povertà che esiste nel Mato Grosso.
Padre Ernesto ha celebrato la Messa e durante l’omelia ogni sua parola era rivolta ai suoi bambini e alla condizione di grande povertà in cui vivono ma, soprattutto, ha sottolineato che l’amore è la cosa di cui hanno maggiormente bisogno.
All’arrivo a Pisa eravamo tutti pieni di grande emozione consapevoli di aver avuto tra noi una persona speciale.