Questa straordinaria esperienza – che la Parapsicologia e la Fisica di frontiera definirebbero Transcomunicazione strumentale – non fu la sola ad accompagnare l’esistenza di Lalla che, fin dall’infanzia, si trovò ad essere testimone di eventi quanto meno insoliti.
L’evento paranormale riguardante questa fotografia, quindi, secondo alcuni potrebbe essere stato in qualche modo “agevolato” dalla particolare sensibilità – o medianità naturale – di Lalla.
La signora Anna, durante il suo toccante racconto espose molte altre prove avute sulla Vita oltre la vita. Poi, con voce spezzata da ancora una viva commozione, raccontò di come, alla giovane età di 37 anni e dopo soli 5 anni vissuti come Suor Maria Chiara, anche Lalla se ne era andata da questa terra, in silenzio, durante una notte, quasi non avesse voluto arrecare nessun disturbo.
Fu trovata al mattino da altre suore consorelle del Monastero di san Domenico in Pisa e fu detto che si era trattata di un’embolia causata dall’asma di cui Lalla soffriva da molti anni.
Da allora la madre ha raccolto molte altre prove, non solo della sopravvivenza di sua figlia nell’Oltre ma, da altri racconti che mi ha fatto in diverse occasioni, ha descritto la personalità di Lalla come di una persona dotata, fin dall’infanzia, di straordinarie peculiarità.
Fin da bambina, infatti, oltre a una intelligenza vivissima e un carattere propenso all’allegria, presentava una sensibilità particolare e una inclinazione verso il Mondo Trascendente e, soprattutto, verso Dio. Spesso, confessa ancora la madre, si isolava nella sua camera per pregare e, nel silenzio, cercava le vie che la conducessero al Signore per quell’intimo contatto con Lui e stabilire un dialogo di Amore che, ben presto, sfociò nella vocazione religiosa. Rita Laura, allora, decise di prendere i voti e divenne suora scegliendo proprio la clausura come più consona alle sue inclinazioni spirituali.
Non deve meravigliare che Lalla abbia scelto la clausura e non un altro ordine che la tenesse maggiormente in contatto con il mondo – afferma la madre – poiché fu nella vita isolata di preghiera e contemplazione che mia figlia trovò veramente la sua vera via.
E dalle memorie che Lalla ci ha lasciato come testimonianza di questo leggiamo:
“Essere claustrale, e claustrale domenicana, è stato il dono più bello che Dio mi ha fatto dopo la vita. (…) Potrà sembrare un paradosso, ma la clausura era la risposta alla mia sete d’amare e di dare. (…) Questo desiderio d’immolazione nasce da quel silenzio orante che, nonostante tutte le nostre fragilità umane, spinge con sempre maggior vigore il nostro animo verso la donazione completa. (…) Anche se chiuse nella Clausura, il cuore si apre e si dilata su tutti i fratelli, che in ogni luogo, e da ogni situazione stendono le mani verso chi possa dar loro il pane e tanto “AMORE”.
Come possiamo comprendere, quindi, tra le mura di una cella claustrale Lalla poté trovare la sua vera ragione di vita e nel dialogo continuo con Dio e il Cielo si sentiva felice e appagata da tutti quei doni che dal Cielo possono giungere. Prima ancora di prendere i voti – ci disse la madre – sul muro della sua camera Lalla aveva scritto “Dio è Amore, grande è la sua misericordia”. Solo chi ha veramente conosciuto l’appagamento spirituale che deriva da un intimo contatto con il Signore può vivere come ha vissuto Lalla durante la sua breve, quanto intensa, parentesi terrena.
Dagli scritti che ancora i suoi cari conservano traspare l’infinito amore per Dio e si può comprendere quanto Lalla, fin dalla sua adolescenza, non appartenesse già più al mondo terreno ma anelasse a quello Celeste al quale si congiunse in giovane età, nel 1987.
Suor Maria Chiara, liberata dai lacci dell’umana esistenza e dai vincoli di un corpo che tanto l’aveva fatta soffrire durante la vita terrena, come farfalla uscita dal bozzolo, finalmente si unì a quel Mondo spirituale a cui tanto anelava.
Come si può ben comprendere, quindi, era dotata di certi carismi particolari che cercava, come poteva, di tenere celati nel suo cuore, tuttavia spesso trapelavano dal suo spiccato senso di altruismo e devozione verso Dio.
Dopo il suo trapasso ha continuato a manifestarsi e cito brevemente alcune testimonianze riferitemi sempre da sua madre.
Accadde che, avvicinandosi il Natale, come ogni anno, si doveva provvedere a fare l’albero e il Presepe.
Quella volta, però, essendo trapassata da poco Lalla, nessuno in famiglia, pur riconoscendo alla festività tutta la sua importanza, aveva voglia di farlo.
Tuttavia ad Anna venne in mente che la figlia, molti anni prima, aveva fatto con le sue stesse mani, un piccolo Presepe in legno.
Andò a prenderlo dove sapeva di averlo riposto tanto tempo prima e, all’improvviso, nel tirarlo fuori ne uscì una meravigliosa e grande farfalla dai colori smaglianti.
La farfalla iniziò subito a volare, si diresse verso la finestra chiusa e prese a picchiettare contro di essa come se avesse voluto uscire. Anna aprì la finestra e lei volò via, nel rigido freddo invernale.
Era pieno dicembre e le farfalle, notoriamente, non ci sono in inverno né, tanto meno, vivono sigillate nei mobili!
Ecco, questa è una stupenda prova in cui Lalla ha voluto manifestare la sua sopravvivenza, libera dai lacci del corpo e vivente leggera come farfalla. e poi, quante altre cose avrà voluto dire con quella farfalla… forse la sua acquisita leggerezza, la sua metamorfosi, l’uscita dal suo corpo-bozzolo e la sua nuova condizione di leggiadra bellezza in un corpo nuovo e luminoso.
Da sottolineare il fatto che la farfalla e il cuore con cui si firma Lalla sono definiti, dagli Amici dell’Aldilà, come i simboli classici della Loro Dimensione e che la nostra associazione abbia voluto come simbolo proprio la farfalla!
Un altro episodio, molto commovente, riguarda l’immagine di una Madonna con Gesù Bambino trovata dalla signora Anna in un cassonetto della spazzatura. Si tratta di un’immagine – molto in voga negli anni ‘50 e forse anche prima – che si usava appendere al muro sul capezzale del letto. È composta da una figura della Madonna con Bambino in rilievo appoggiata su un piano di legna che le fa da supporto e cornice.
La signora, pietosamente, la raccolse dai rifiuti, la ripulì alla meglio e la pose nella camera di Lalla, ormai trapassata da qualche anno.
Dopo un po’ di tempo, accanto alla Madonnina in rilievo, sul ripiano di legno, accanto a Gesù Bambino, comparve un fiore ancora chiuso, con gambo e foglia, come se qualcuno lo avesse dipinto. Ciò, invece, è avvenuto in maniera spontanea e nessuno lo ha dipinto né ha pensato di farlo.
Lalla era particolarmente devota alla Madonna ed è stato come dire un suo “grazie” per aver così amorevolmente “salvato” un’immagine della Madre Celeste.
Io stessa sono testimone di un episodio in cui Lalla ha voluto manifestarsi con me ed altre persone e desidero raccontarvi brevemente l’episodio. È accaduto un po’ di tempo fa, durante una delle tante trasmissioni televisive a cui ho partecipato presso una televisione privata pisana. Bene, quella volta parlavo proprio di transcomunicazione e portai diverse fotografie paranormali fra cui quella di Lalla e di sua nonna Zita “comparsa” misteriosamente. Alla fine della trasmissione, al momento dei saluti, il presentatore che era accanto a me, Simone, dichiarò pubblicamente di essere molto meravigliato nell’aver ricevuto, pochi minuti prima, un messaggio “scritto” sul suo cellulare – metodo molto in voga oggi – dove si leggeva “CIAO – LALLA”. Simone dichiarò di non conoscere nessuna Lalla e di non seppe dare nessuna spiegazione esauriente all’episodio.
Dire altre parole sarebbe inutile, spero solo di avervi dato una spiegazione esauriente e comprensibile di questa interessante testimonianza.
Fare un profilo più esatto di questa suora eccelsa quale è stata Lalla e descrivere tutti i suoi doni e le sue qualità sarebbe troppo lungo in questa sede. Posso solo confessare di avere avuto l’impressione, parlando di lei con la famiglia o leggendo i suoi scritti, di trovarmi di fronte a una persona – oggi Spirito Eletto – al di fuori del comune la cui figura meriterebbe, in sede più appropriata e consona, di essere affrontata adeguatamente e come merita. Auspico che ciò possa avvenire in un prossimo futuro.
Secondo il mio modesto parere e tutti gli eventi straordinari che hanno accompagnato la vita terrena di Lalla la si potrebbe definire una di quelle persone destinate a lasciare un segno profondo del suo breve ma intenso passaggio sulla Terra.
Desidero concludere con un brano tratto da un libro di poesie di Anna e dalla quale si respira una ferrea fede e un Amore del tutto particolare per quel Mondo di Pace dove Lalla, sua probabile musa ispiratrice, ci ha soltanto preceduto.
La mia preghiera si innalza nelle vie del cielo arriverà lassù dove si diffonde una musica di pace. Dove il male non ha radici, sarà accolta dalle persone care che continuano ad amarci. La mia preghiera chiede amore quell’amore che lassù solo Dio può darci.
Lalla