Il mistero di Dio nelle cose
Ecco il mistero infinito. Il mistero dei misteri. Quello a cui nessuno, mai, da che l'Uomo sia apparso sulla terra, abbia saputo rispondere con estrema certezza.
Dov’è Dio?
Che si affannino pure i filosofi, che si arrampichino sugli specchi scivolosi dell'imponderabile. “Chi” veramente può comprendere?
Eppure, a queste infinite domande vi sarebbe una risposta tanto semplice. La “chiave” di volta, per dirla in termini architettonici. La chiave che ci fa spezzare il buio aprendoci un piccolo pertugio di luce. E la chiave che cos'è? E' un uomo, anzi, un Uomo. L'unico che abbia affannosamente cercato di spiegarci e con i suoi numerosi "in verità, in verità vi dico…" oppure "chi ha orecchie per intendere intenda" ha diradato il buio denso della nostra mente. Ha cercato di renderci liberi, ma come? Lui ci dice "la Verità vi rende liberi" e noi, lì, ad affannarci per capire quale sia il significato di tale affermazione.
Naturalmente vi sarà tra voi chi già conosce tale Verità ma la mia riflessione è rivolta a coloro che ancora brancolano nel buio. Qual’è questa Verità che ci renderebbe liberi? Sì, va bene – mi direte voi – c’è chi ha voce autorevole da interpretare queste parole. Ma se, invece, vi fosse un significato ancora più profondo? Perché non credere che vi sia una Verità ancor più genuina e alta?
Quando muore qualcuno a noi molto caro il mondo ci crolla letteralmente addosso. Non ci sentiamo più come prima. Per noi cambia tutto e soffochiamo avvolti da spire che stritolano inesorabilmente senza pietà. E pare che tali spire avvolgano in un vortice che appare sempre più profondo, forse senza fine…
Quando piomba addosso un macigno come la morte improvvisa di una persona a noi tanto cara pare che tutto venga avvolto da un ineluttabile silenzio. E per chi rimane su questa terra non esiste più nulla se non questo indicibile dolore dal quale niente e nessuno mai potrà liberarlo.
Ma ecco le parole di quell'Uomo che ci giungono propizie: "La Verità vi rende liberi…". Quale Verità'? Per l'amor di Dio ci si dica quale verità! E poi “liberi da cosa o da chi?”…
Ebbene, in proposito, ho qualcosa da dire proponendovi solo ciò che mi viene suggerito tramite questo filo invisibile che mi congiunge a un Mondo che non si vede con gli occhi ma che è reale. Mi si dice "nell'amore non vi sono parole, non sono necessarie. Il chiasso, la confusione, il rumore fanno parte di un mondo terreno che ha bisogno dei sensi umani per comunicare. Con l'Aldilà no. Questo non è necessario. Ecco perché nel silenzio si cresce e si 'comunica' ".
Quindi, pare che facendo silenzio e mettendoci in ascolto possa accadere qualcosa. Le parole, seppure le più belle, spesso non bastano a esprimere ciò che sentiamo per cui paiono inutili.
Spesso, quando desideriamo consolare qualcuno lo abbracciamo in silenzio senza proferire parola. E in questi casi non vale più uno sguardo o un abbraccio di ogni frase di circostanza?
Proviamo quindi a fare silenzio in noi e intorno a noi e impariamo ad ascoltare ciò che dall'Aldilà ci viene suggerito. Lo so, abbiamo bisogno dei sensi per sentirci vivi e appagati. Questo è umano. Ma poi, una volta accontentati i nostri sensi, come mai spesso ci sentiamo infelici lo stesso? Che cosa ci manca?
Viene a mancarci l'appagamento dell'altra parte di noi, di quella parte invisibile che tende a portarci altrove… ma un Altrove silenzioso, discreto, fatto di pace di amore e di tanto altro ancora…
E nel silenzio, spesso, emerge la Verità e il mistero delle cose viene rivelato.
Con Amicizia da Elisabetta