Gesù ha portato la Luce nel mondo, ha insegnato che cosa è la Luce, non solo intesa come personificazione di Dio in Cristo ma anche altro.
Gesù ci ha insegnato a camminare nella Luce, cioè nella consapevolezza di ciò che siamo chiamati a fare. Ha cercato di richiamarci con le sue parabole a una esistenza superiore, ci ha spiegato come dare un vero senso alla vita.
Ma noi sappiamo perché siamo al mondo?
Che cosa si cela dietro questo grande mistero che è la vita?
Ecco, la Luce ci serve a “scoprire” le ragioni del nostro esistere e in questa ricerca, proprio grazie alla Luce, scopriamo di essere creature importanti, uniche e irripetibili.
Siamo esseri preziosi come prezioso è tutto ciò che ci circonda dato che è opera di un impensabile essere, un increato creatore artefice del “tutto”.
Se sapessimo, almeno per poco, dare valore a questo… quanto cambierebbero le nostre esistenze!
C’è un modo, un sistema c’è. E’ un esercizio quotidiano, un pensiero che dovrebbe accompagnarci sempre. Iniziare a fare silenzio dentro di noi e intorno a noi ritagliando dei momenti del nostro frenetico vivere. All’inizio i pensieri si accavalleranno uno dietro l’altro senza sequenza logica. Andranno all’impazzata come cavalli imbizzarriti ma poi, lentamente, le acque turbolente si calmeranno e un vento di bonaccia scivolerà quieto sul mare tranquillo…
Più il mare sarà silente e tranquillo, più lo spirito si avvicinerà e pian piano si creerà uno spazio per comunicare.
L’esercizio diverrà consuetudine quindi sopraggiungerà la calma interiore.
Quando questo contatto sarà avvenuto la “creatura” avrà raggiunto il suo scopo terreno e si realizzerà quello che il profeta Gioele affermò: “…Io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni”. Sono giunti i tempi dello Spirito e la faccia di una terra nuova si sta profilando all’orizzonte. Agli albori del terzo millennio i due mondi si fonderanno, non si dirà più di qua e di là, sotto e sopra ma tutto farà parte di una Unicità.
Come annunciato nel vangelo apocrifo di Tommaso: “Quando farete dei due uno, e quando farete l’interno come l’esterno e l’esterno come l’interno, e il sopra come il sotto, …allora entrerete nel Regno.” Il Regno è un non-luogo del nostro essere, è una scoperta, anzi, ri-scoperta del proprio intimo sé. Quando si entra in esso il “tutto” ci appartiene e non abbiamo più bisogno di niente poiché Dio è con noi. Queste sono parole apparentemente astruse, prive di significato ma non si può raggiungere una vetta senza scalare la montagna. E una vetta la si scala molto meglio durante il giorno con la luce… sempre che la nostra mèta sia una vetta e non una caverna.
Il presente audio-video è stato realizzato grazie al contributo essenziale dell’amica Elisa alla quale desideriamo esprimere la nostra gratitudine.