Sento il desiderio di raccontare la mia storia per infondere speranza a tutte quelle donne che soffrono come ho sofferto io. È proprio vero che se hai fede MAI DIRE MAI !
Ho avuto un’infanzia umile ma molto felice a 15 anni ho perso nello stesso anno i miei nonni materni che adoravo e mio padre che mi manca ancora oggi, mia madre aveva un fratello che vista la situazione venne ad abitare con noi e tutt’oggi io e mio marito viviamo insieme a mia madre.
Ho conosciuto il mio attuale marito nel 1978, io avevo 16 anni e lui 18, dopo 7 anni di fidanzamento abbiamo deciso che forse era arrivata l’ora di sposarci e quindi il 20 luglio del 1985 coroniamo il nostro sogno. Dopo un anno nasce in noi il desiderio di avere un figlio ma scopriamo con nostro dispiacere che io non ne potevo avere. Ovviamente ci siamo rivolti a più professori ma purtroppo tutti confermavano la stessa diagnosi, non ero in grado di procreare, essendo il mio un problema ormonale (prolattina) iniziai una serie di cure, che furono dannose alla mia salute perché scoprirono che ero allergica agli ormoni, mi sottoposi ad alcuni piccoli interventi, ad altre terapie nella speranza di cambiare qualcosa all’interno del mio organismo, decisi di sottopormi a cicli d’agopuntura che mi abbassarono il livello della prolattina ma non sufficientemente per superare la mia sterilità, infatti ai controlli periodici che avevo ogni mese, la risposta era sempre la stessa : niente da fare lei non potrà MAI avere figli, forse, e ribadisco il forse, solo con l’inseminazione artificiale.
Io e mio marito siamo credenti e avremmo voluto che nostro figlio/a si concepisse in modo naturale, ci siamo recati anche a Lourdes nella speranza di un miracolo ma non avvenne ( evidentemente non era ancora il momento giusto ) e quindi decidemmo di lasciar perdere tutto, anche perché avevo già rischiato la mia vita durante un intervento e mio marito non voleva perdermi, erano passati dodici anni di torture e di sofferenze, ci dicemmo che sicuramente Dio per noi aveva deciso così, forse dovevamo avere altri compiti e non quello d’essere genitori.
Sia mia madre che mio zio soffrivano in silenzio per noi , perché sapevano quanto desideravamo avere un figlio spesso ci dicevano chissà forse un giorno lo avrete.
Prima di continuare il mio racconto voglio fare una piccola premessa. Nel 1997 venne a mancare anche mio zio alla quale ero molto affezionata anche perché non avendo più il padre lui a volte era il mio punto di riferimento ma grazie alla fede che c’è dentro di me so che lui non mia ha mai abbandonato, spesso mi appare in sogno e in alcuni momenti della giornata lo sento molto vicino anche fisicamente.
Da quando decisi di non curarmi più per il mio problema ormonale, passarono ben 14 anni per arrivare ad una notte del marzo del 2000. Feci un sogno molto strano: vidi una nuvola bianca molto luminosa e nel mezzo della quale c’era un puntino che si avvicinava sempre di più , era un bambino forse di un mese o poco più, tutto nudo con le braccia allargate e protese verso di me, mentre sorrideva mi disse: Ciao mamma io sono Andrea, sto arrivando!. Naturalmente mi svegliai subito, pensando che la mia voglia di maternità mi stava creando a livello psicologico qualche problema, la mattina dopo ne parlai con mio marito che mi tranquillizzò e non ci pensammo più fino a Maggio quando una mattina mentre ero al lavoro una mia collega, che era all’oscuro del mio problema, mi guardò e mi disse: Ti senti bene? Oggi mi sembri strana. Io gli risposi che stavo benissimo, ma lei mi disse ancora: Sei sicura? Ti vedo diversa non è che per caso sei incinta? Naturalmente io sorrisi e dissi: Guarda, tutto quello che vuoi ma che io sia incinta è veramente impossibile! Lei mi guardò e mi disse ancora: Sarà, però io il test me lo farei. E aggiunse: Ti ricordi quando è stata l’ultima volta che hai avuto il ciclo? A quella domanda scattò dentro di me un campanellino, in effetti ero in ritardo ma non sapevo di quanto perché da quando non mi curavo più, esattamente da tre anni, non tenevo più il conto dei miei cicli mestruali e avendo ormai 38 anni credevo fosse a causa di qualche ulteriore disfunzione ormonale. La sera tornando a casa dal lavoro passai davanti ad una farmacia e decisi di comprare il test di gravidanza che però usai solo dopo tre giorni, forse nel mio inconscio avevo paura di un’altra risposta negativa.
Era sabato 13 maggio, aspettai tutto il giorno e la sera mi decisi, a mio marito non avevo detto ancora nulla, perché non volevo dargli false speranze, mi rinchiusi nel bagno e aprii la scatolina, era uno di quei test super veloci da effettuarsi in qualsiasi momento della giornata bastava che il ritardo fosse almeno di 3 giorni, presi coraggio e feci il test, immaginate il mio cuore a quanto andava mi mancava anche il fiato, i tre minuti d’attesa sembravano interminabili poi all’improvviso apparve la famosa linea azzurra nel mezzo della finestrella, ero incinta. Incominciai a piangere dalla felicità uscì dal bagno andai da mio marito che vedendomi piangente mi chiese che cosa fosse successo gli mostrai il test e gli dissi: Sono incinta e non riesco a crederci. Lui mi guardò esterrefatto scoppiò a piangere e venne ad abbracciarmi. Non sapevamo più cosa fare dalla gioia e quindi incominciammo a telefonare a tutti gli amici e parenti, la nostra commozione era contagiosa perché tutti alla notizia attaccavano a piangere e a congratularsi nello stesso tempo.
La mia gravidanza pur non essendo una ragazzina è stata meravigliosa, quando andavo ai controlli o ad effettuare le ecografie c’erano mamme che si lamentavano a causa di nausee, contrazioni, problemi di circolazione e anche cose più gravi, io niente di tutto questo, stavo benissimo, il mio medico non mi dette nessun medicinale di supporto perché le mie analisi erano perfette, nessuna mancanza di calcio o ferro, stavo veramente bene, posso veramente affermare che sono stati i nove mesi più belli della mia vita. A tre mesi ho sentito il primo “ sfarfallio” il mio bambino si muoveva velocemente e ha continuato a farlo fino a poche ore prima della nascita. Sapevo ed ero sicura che lui fosse maschio perché il ricordo del sogno che avevo fatto non mi abbandonava mai, effettuai per sicurezza l’amniocentasi e l’analisi, oltre a dirmi, cosa più importante, che stava andando tutto bene, mi confermò il sesso del mio bambino: maschio
Più di una volta recandomi ai controlli all’ospedale, incontrando alcuni medici che mi avevano avuto in cura negli anni precedenti mi sentivo chiedere se avessi fatto l’inseminazione artificiale in qualche altra città, oppure qualche cura sperimentale, nessuno di loro mi credeva quando spiegavo che non avevo fatto proprio niente. In tutti gli anni passati avevo solo pregato e chiesto a Dio di darmi prima o poi questa gioia, ma naturalmente i medici non avrebbero capito e tanto meno avrebbero accettato l’evento scientificamente.
Andrea (ovviamente gli abbiamo dato questo nome) è nato alle ore 24 e13 minuti del 12 gennaio del 2001, peso kg 3.400. Quando me lo hanno messo accanto, lui si è girato verso di me ed ha allungato una manina, ho toccato quelle sue piccole dita e guardandolo sempre negli occhi ho ringraziato Dio per il miracolo che aveva creato, mi aveva fatto il regalo più bello della mia vita.
Andrea aveva due mesi quando tirandolo fuori, dopo il bagno, dalla sua vaschetta lo depositai sopra un asciugamano, mi fece uno dei sui buffi sorrisi e allungò le sue braccia verso di me, in quel momento rividi la stessa scena del sogno e mi resi conto che Andrea era proprio l’Andrea che mi era apparso un anno prima, nel crescere ci siamo anche accorti che assomiglia tantissimo a mio zio sia fisicamente che nel muoversi e la cosa molto strana è che sento sempre di più la sua presenza intorno a noi.
Fra pochi giorni Andrea compie 4 anni, è un bambino della nuova generazione quindi molto vivace, sveglio e molto sereno, tutte le volte che lo guardo mi emoziono, a tutti i suoi compleanni o a Natale ho sempre pianto perché ancora oggi non posso ancora crederci, gioco molto con lui costruiamo tante cose insieme e per stare con lui ho deciso di lasciare il lavoro sin da quando ho scoperto di essere incinta. Una volta una signora mi disse che Andrea era un bambino fortunato ad avere una madre come me ma io risposi che quella fortunata ero io, perché penso che mio figlio è speciale è stato mandato dal Signore e forse anche tramite l’intercessione di mio zio in un momento molto critico della nostra vita e da quando lui è nato ha ridato forza e speranza a me e a mio marito per affrontare il futuro e superare tutti i momenti più difficili.
Tutte le sere prima di coricarmi mentre guardo mio figlio che dorme ringrazio il Signore per il dono bellissimo che mi ha dato e tutte le mattine quando Andrea si sveglia e mi guarda con i suoi occhioni e mi da un gran bacio non posso fare altro che pensare : GRAZIE MIO DIO!
Testimonianza pervenutaci grazie a Alberta