Tu che vai al cimitero, tu che mi cerchi fra i marmi
e siepi, tu che ti affanni a comprare il fiore più bello…
Tu, sì, proprio tu… sai dove io sono?
I tuoi passi si muovono svelti sulla ghiaia, si odono voci di gente lontana, ti guardi intorno, osservi altre lapidi…
ammiri altri fiori… senti salire in te una inevitabile tristezza.
Cammini con il mazzo tra le mani, speri di fare presto. Soffri… ogni volta… soffri e sai, in te, che la sofferenza non muta.
Il groppo in gola sale e ti accorgi che tutto è sempre uguale, anche questo “rito” frenetico, questo delirio di una realtà che vorresti cambiare, cancellare.
Eppure… se solo guardassi più in là… se solo ti soffermassi a guardare quel fiore che con affanno ti appresti a mettere lì, su quel marmo, se fossi meno distratto… forse… mi ritroveresti.
Lascia che il mondo passi con la sua frenesia delirante…
lascia che tutti seguano i soliti rituali… se ciò li mette in pace con la loro coscienza.
Lascia perdere… e rifletti.
Usa il dono che Dio ci ha fatto: il pensiero dell’amore.
Saprai che niente è perduto, possiamo ancora esserci, sì, ancora.
Il tuo dolore oscura la mia voce…
Chiudi gli occhi e pensami… io sono lì.. con te. Senti la mia carezza.
Perché è così, io SONO.
Ascolta la mia voce… ti parlo…
Sentimi… ti prego!