“Grazie mio Dio”, organizzatrice del convegno, Franco Predieri e dell’infaticabile Elisabetta Piccini, sua moglie nella vita e sua impagabile collaboratrice, ha preso la parola il dott. Davide Vaccarin, medico chirurgo, che ha parlato su un tema che potevamo veder svolto da chiunque, ma che ci sembra quasi impossibile che provenga da un “medico”, in poche parole, da un uomo di scienza, conoscendo quale abisso esista normalmente fra la spiritualità e la scienza. Il tema della discussione era infatti: “NDE, esperienze di premorte”.
Nella sua posizione di studente specializzando in anestesia, aveva infatti avuto modo di entrare in contatto con una realtà che si discostava completamente da quella che era la classica scienza medica, avendo ricevuto confidenze da pazienti che, ritenuti morti o risvegliatisi dopo coma profondi, “ricordavano” strane visioni, strani incontri, strane situazioni.
Indagando più a fondo è riuscito ad ottenere ben venticinque di queste testimonianze, regolarmente comprovate e garantite, da altrettante persone che gli avevano raccontato queste sensazioni ricevute durante il “sonno” forzato.
Ha così potuto vedere che praticamente tutti i racconti che gli erano stati fatti, portavano moltissimi punti in comune, nelle descrizioni delle visioni. Su 15 punti salienti, ve ne erano alcuni, fra i 5 e i 7, che potevano presentarsi praticamente in tutte queste esperienze. Fra questi i più caratteristici erano visioni di un tunnel, di una luogo pieno di Luce e di una Luce molto forte ma che non abbagliava, la sensazione di uscire dal corpo e di vedere quello che stava succedendo attorno al loro corpo fisico, descrivere episodi accaduti durante i tentativi di rianimazione o addirittura di essere in grado di riferire i discorsi degli operatori sanitari, successivamente comprovati da loro.
Con la sua dolce parlata veneta, il dott. Vaccarin ha tenuto gli astanti in religioso silenzio per tutta la durata della sua disquisizione, che lui ha svolto passeggiando nella sala in mezzo alle persone e coinvolgendole con lo sguardo.
Una buona mezz’ora è volata senza che, praticamente, ce ne accorgessimo, tanto era l’interesse suscitato, ed un caldo applauso ha concluso il suo parlare.
Subito dopo è stata data la parola a tre persone che, nella loro vita, avevano vissuto questi fenomeni. Ha preso per primo la parola Roberto Martini di Arezzo, che ha raccontato come, avendo rischiato di annegare, era stato miracolosamente salvato e, nel periodo trascorso privo di conoscenza, aveva avuto modo di rivedere punto per punto la sua vita, riconoscendo errori che aveva commesso e sentendo molto rimorso per questi, tanto che, una volta ripresi i sensi, ha mutato radicalmente il suo modo di vivere. Le successive testimonianze sono state portate da Valeria Biaggio e da Donatella Donati. La storia di Valeria la si può leggere su questo sito alla voce “Testimonianze” mentre quella di Donatella la inseriremo quanto prima. I racconti dei tre testimoni hanno letteralmente catturato l’attenzione dei presenti con grande soddisfazione del dott. Vaccarin, tanto da fargli dire più d’una volta: “ E’ più reale che se ci fossimo messi d’accordo, tanto sono coincidenti queste testimonianze con quella che è la mia esperienza.”
Anche le due signore, hanno riscontrato che dopo il loro ritorno alla vita, hanno completamente cambiato il loro modo di vivere, accostandosi molto di più alla spiritualità e, soprattutto, scoprendo in loro alcune facoltà sensoriali che prima o non esistevano oppure lo erano solo accennate.
Vi sono stati anche alcuni interventi da parte degli astanti, ai quali è stata data pronta risposta dei vari relatori.
dott. Davide Vaccarin |
Il dott, Vaccarin, trentunenne veneziano doc, su suggerimento di un suo docente, ha infatti svolto la sua tesi di laurea su questo veramente insolito argomento, ottenendo il massimo della votazione.
Il 17 di gennaio 2009 è stata una giornata veramente particolare, che ho vissuto intensamente, riportando a casa bellissime sensazioni e nuove conoscenze. Sono stato a Livorno, in una sala civica posta sul retro del Municipio e che si affaccia su uno dei tanti canali che attraversano la città medicea. Eravamo oltre cinquanta in quella bella sala, tutte le sedie erano occupate, e l’attenzione degli astanti era completa. Dopo i saluti di rito da parte del presidente dell’Associazione
(a cura di Domenico Mori ed Elisabetta Piccini)