Tutto ciò è inevitabile ed è già percettibile anche se non in maniera eclatante.
Nell’aria se ne sentono già gli odori.
Le feste natalizie intese non solo come giorni di riposo dal lavoro ma occasione per ritrovarsi ci saranno ancora ma cambierà il loro colore.
Pian piano, senza troppo chiasso, perderanno l’aspetto religioso legato a un evento storico per la cristianità per assumerne un altro più laicizzato, più neutrale affinché possa abbracciare tutte le varie etnie che oramai sono presenti fra noi.
Giusto o sbagliato ciò è in divenire. E’ uno stato di fatto, che si voglia o meno.
E la chiesa che fa? come si comporta? è inevitabile che la chiesa, quella istituzionale, quella maggiormente conosciuta, si evolva in tal senso.
Anch’essa si adegua ai cambiamenti per cercare un punto comune su cui proseguire.
Questa mutazione, tuttavia, comporterà per la chiesa svariate spaccature all’interno di essa. Un frastagliamento che mai si era conosciuto prima.
Io parlo da semplice spettatrice non sentendomi appartenente ad alcuna religione quindi libera di esprimermi con sincerità e obiettività.
Sono credente, quello sì, e testimone dell’esistenza di un Dio di amore che mi ha creato, un Dio che dà la vita e che ci ama.
Tutto il resto è umano.