Desidero raccontare una esperienza di premorte molto particolare e degna di nota. L’ho intitolata “amore di zia” e penso che, leggendola, si capirà la ragione di questo titolo. Trascrivo il breve racconto che mi fece anni anni fa Daniele, un nipote della protagonista.
<<Ti racconto l’esperienza avuta da una zia paterna, rimasta in coma per 20 giorni, seguito da un arresto cardiaco e rianimazione.
Al suo risveglio ci ha raccontato di aver attraversato un tunnel luminoso e di essere giunta ai piedi di una grande scala.
Alla cima della scala c’era una grande porta dorata che si è spalancata non appena Lei è salita e una figura vestita di bianco con una folta barba bianca Le ha teso la mano, invitandola ad entrare.
Lei racconta di aver chiesto di poter tornare indietro perchè prima di morire doveva ancora andare al matrimonio del nipote.
Secondo il suo racconto, questo desiderio Le sarebbe stato concesso perchè era una donna di grande fede, ma solo per il tempo necessario per andare alle nozze.
La zia mori’ qualche giorno dopo le nozze del mio padrino.
Io avevo una decina di anni quando è successo, ma non dimenticherò mai questo racconto.>>
Bellissimo racconto!
Grande amore di una zia che voleva condividere con il caro nipote la gioia del suo matrimonio. Esempio molto significativo di fede e testimonianza che la nostra vita non termina con l’evento-morte ma si trasforma uniformandosi al mondo cosiddetto invisibile. Grazie Daniele!